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Sam fu stupito da ciò che vide sul ponte. Era sopraffatto, in quanto c'erano così tanti stimoli verso di lui, provenienti da ogni direzione.
"Vuoi colorare il tuo cuoio, figliolo?” un uomo gli chiese, tenendo in mano un pezzo di pelle non conciata, puntandogliela dritto in faccia. L'alito dell'uomo era cattivo, e Sam si scansò, togliendosi dal suo raggio d'azione.
"Ora dove andiamo?" Sam domandò a Polly.
Lei controllò il ponte, cercando Caitlin ovunque, così come fece lui. Ma non c'era alcun segno della sua presenza, da nessuna parte.
Polly alzò finalmente le spalle. “Non lo so,” lei disse. “L'avevo percepita qui prima, ma ora…non ne sono tanto sicura.”
Sam si voltò e guardò verso l'orizzonte, in direzione dello stadio.
“L'ho sentita laggiù,” lui disse. “In quello stadio, sopra cui abbiamo volato.”
"Bene,” Polly disse, “allora andiamo lì. Ma camminiamo—solo per il caso in cui lei sia sul ponte."
Mentre camminavano sul ponte, passando in mezzo ai venditori, Polly sembrò essere tornata su di morale di nuovo, tirando lentamente fuori la sua tipica allegria. "Guarda come sono conciate tutte queste persone!" lei disse. "Voglio dire, guarda che cosa indossano! E' fantastico, non trovi? Penso che neanche morta mi vestirei così. Ma ne comprendo la funzione. Mi chiedo come questi stili possano persino essere venuti fuori. Voglio dire, come possono cambiare semplicemente da generazione in generazione? E' folle, no? E stavo pensando, se vivessi in questa epoca, se fossi una di queste persone, che colore potrei indossare…"
Sam sospirò. Polly aveva di nuovo ripreso a parlare, e sapeva che non si sarebbe fermata ora. Dentro di sé, l'aveva messa a tacere.
Mentre camminavano, Sam visualizzò per bene tutti i volti presenti sul ponte, cercando una sorta di segno di Caitlin. Sam continuò a pensare di averla vista anche se per un solo istante, solo per restare deluso. Ad un certo punto, vide una ragazza di spalle che assomigliava proprio a lei, e l'afferrò per la spalla.
“Caitlin!” lui esclamò.
Ma la ragazza si voltò, e lui fu imbarazzato accorgendosi che non si trattava di lei; lei gli lanciò uno sguardo brusco e si allontanò.
Presto furono oltre il ponte, sulla terra, e Sam scorse un'enorme insegna, su cui c'era scritto “Southwark.” Svoltò a destra, in direzione dello stadio.
Si diressero in fondo ad una strada, chiamata “Clink Street,” e poi passarono dinnanzi ad una grande prigione. Sentirono un altro ringhio, e stavolta, Sam fu certo che lei fosse lì. Caitlin. Sua sorella. A pochi isolati di distanza.
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